MEDICINA - ERBORISTERIA - EDERA (Hedera helix L.)

Pianta della famiglia delle Araliaceae, distribuita in Europa, in Asia e in Africa settentrionale.
In Italia è molto comune in luoghi ombrosi, dal piano alla zona montana, nei boschi lungo i fossi, tra le siepi.

GENERALITÀ
L'edera è una specie perenne, ramificata, con foglie sempreverdi. I suoi rami aderiscono a qualsiasi sostegno, siano essi muri, rocce, alberi, per mezzo di appendici radicali dette radici avventizie. I rami fertili si trovano solitamente alla sommità, non presentano radici avventizie e sporgono di solito dal sostegno, quando questo è un albero o arbusto.
Le foglie sono di due tipi, anche per la forma: quelle sterili hanno forma palmato-lobata, con lamina divisa in 3-5 lobi più o meno triangolari, mentre quelle fertili sono intere e hanno contorno più o meno ovale, con apice acuto.
I fiori sono riuniti in infiorescenze a ombrella e formano infiorescenze composte a pannocchia terminali sui rami fertili. Il singolo fiore è costituito da un piccolo calice formato da cinque sepali e da una corolla di cinque petali di colore giallo-verdastro.
Il frutto è una drupa carnosa di colore nero-violaceo, subglobosa, contenente 2-3 semi.
Per scopi terapeutici si utilizzano le foglie.

IMPIEGO TERAPEUTICO
L'edera era certamente nota agli antichi, sia ai Greci che ai Romani, che se ne servivano anche per formare corone. Anche il suo impiego terapeutico era noto già nell'antichità: questa pianta è difatti citata nei trattati di Dioscoride e di Plinio. Nel Medioevo poi l'impiego terapeutico dell'edera si sviluppò al punto che questa pianta veniva considerata una sorta di panacea universale.
Nel Rinascimento l'impiego di questa pianta venne invece praticamente limitato all'uso esterno, per la preparazione di frizioni o per fare lavaggi o bagni.
L'edera presenta una certa tossicità: va pertanto utilizzata attenendosi scrupolosamente alle dosi terapeutiche.
Le proprietà oggi note dell'edera sono quelle sedative della tosse, le espettoranti, le antinevralgiche, le analgesiche e, per uso esterno e cosmetico, le anticellulitiche.
I principi attivi dell'edera sono dei saponosidi, tra i quali l'ederina e l'ederagenina, oltre all'ederacoside, nonché sostanze flavoniche e gli acidi caffeico e clorogenico.
Per questi principi attivi, cui corrispondono le attività sopracitate, oltre alla diuretica, l'edera si dimostra efficace per calmare qualsiasi tipo di tosse e per lenire o combattere l'asma; provoca infatti un'efficace dilatazione bronchiale per l'espettorazione.
Si è già detto che l'uso interno di questa pianta deve essere limitato alle dosi terapeutiche, in quanto l'elevato contenuto in saponine può provocare disturbi tossici di notevole entità.
Esternamente l'edera esercita azione anestetica ed antinevralgica: è quindi particolarmente indicata nelle nevriti, nei dolori di tipo reumatico e nell'artrite.
L'attività esercitata dall'edera contro la cellulite è essenzialmente dovuta alle sue proprietà astringenti e vasocostrittrici, che favoriscono il riassorbimento di liquidi nei tessuti.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizza l'infuso, preparato con 4-5 g di foglie secche per litro di acqua. Si lascia a macero per 5 minuti e si filtra per tela. Questo infuso va preso nella dose massima di una tazzina al giorno, oppure di due cucchiai presi in due volte.
L'infuso per uso interno seda la tosse e favorisce l'espettorazione.

- Uso esterno: si utilizzano le foglie secche, che servono per preparare il decotto. Occorrono 6-8 g di foglie secche finemente triturate per litro di acqua. Si lascia bollire per 10-15 minuti, si filtra a freddo per tela. Il decotto così preparato serve per fare impacchi o per preparare compresse imbevute che esercitano proprietà anestetiche, antinevralgiche e anticellulitiche sulla epidermide.

- Uso cosmetico: una o due manciate di foglie finemente triturate avvolte in una tela poste nell'acqua calda servono per preparare un bagno con caratteristiche astringenti e sedative.
Fatto il bagno, l'epidermide è predisposta al massaggio con creme contro la cellulite.
Per uso esterno, il decotto può essere utilizzato per sciacqui ai capelli dopo lo shampoo. L'edera in questo caso rende più lucidi e scuri i capelli.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Le foglie dell'edera si possono raccogliere durante tutto l'anno, ma è preferibile effettuare la raccolta nei mesi estivi, da giugno ad agosto. Si devono cogliere solo le foglie completamente formate: non importa se dei rami fertili o di quelli sterili. Attenzione: vanno assolutamente eliminati i frutti, perché sono la parte più tossica della pianta.
Le foglie vanno seccate all'ombra, ponendole in strato sottile su graticciati. Di tanto in tanto si rimescolino per favorirne l'essiccamento.
Le foglie d'edera vanno conservate in sacchetti di carta o di tela e rinnovate tutti gli anni. Pur non essendo necessario coltivare l'edera per avere le foglie da utilizzare per usi terapeutici, si può provvedere al trapianto di questa pianta durante i mesi autunnali, prelevando porzioni di piante selvatiche che radicano facilmente. Per un rapido sviluppo di questa pianta è consigliabile un terreno soffice e ben concimato.
La pianta raggiunge la fioritura solo dopo un certo numero di anni e solo se riesce a godere di una sufficiente esposizione solare. L'edera è infatti una pianta che deve avere la radice in zone fresche e umide, e la parte superiore fertile in pieno sole.
 

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